Salute & Educazione

Le leggi sulla celiachia in Europa: cosa cambia tra i paesi

La celiachia è una patologia autoimmune caratterizzata da un’intolleranza permanente al glutine, una proteina presente in molti cereali come il frumento, l’orzo e la segale. Questa condizione riguarda circa l’1% della popolazione mondiale, con un crescente tasso di diagnosi in Europa. Non sorprende quindi che le leggi sulla celiachia siano diventate cruciali per garantire i diritti dei celiaci e la disponibilità di prodotti sicuri. Tuttavia, tali normative variano notevolmente tra i paesi europei. In questo articolo, esploreremo le differenze chiave nelle leggi sulla celiachia in Europa.

Definizioni legali del termine “senza glutine”

In tutta l’Unione Europea, la definizione legale di “senza glutine” è regolata dal Regolamento (CE) n. 41/2009. Secondo questo documento, i prodotti possono essere etichettati come “senza glutine” se contengono meno di 20 parti per milione (ppm) di glutine. Tuttavia, alcuni paesi hanno adottato definizioni più restrittive. Ad esempio, in Italia, per poter utilizzare l’etichetta “senza glutine”, un prodotto deve contenere meno di 10 ppm di glutine.

Differenze nell’assistenza sanitaria

Le politiche sanitarie relative alla celiachia variano notevolmente tra i paesi europei. Ad esempio, nel Regno Unito, i pazienti celiaci hanno diritto a prescrizioni gratuite per prodotti senza glutine. Inoltre, in Scozia, esiste un progetto pilota che fornisce ai celiaci una carta per l’acquisto di prodotti senza glutine direttamente dai rivenditori locali. Al contrario, in Germania e in Francia, le prescrizioni per alimenti senza glutine non sono generalmente coperte dall’assistenza sanitaria.

Standard di etichettatura

I requisiti di etichettatura per gli alimenti senza glutine variano tra i paesi europei. Ad esempio, in Spagna e Portogallo, non solo il contenuto di glutine deve essere chiaramente indicato, ma gli ingredienti devono essere elencati in ordine decrescente di peso. Inoltre, se un ingrediente deriva da un cereale contenente glutine (anche se è stato elaborato per rimuovere il glutine), deve essere chiaramente specificato sull’etichetta.

Sostegno economico

Alcuni paesi offrono sostegno economico ai celiaci. Ad esempio, in Italia esiste una detrazione fiscale specifica per le persone con diagnosi di celiachia. Negli Paesi Bassi, invece, i costi dei prodotti senza glutine possono essere dedotti dalle tasse se superano una certa soglia e se il celiaco è sotto terapia dietetica supervisionata da un dietista professionista.

Educazione e consapevolezza

La consapevolezza e l’educazione sulla celiachia variano notevolmente tra i paesi europei. Ad esempio, in Svezia, la diagnosi precoce della celiachia è una priorità nazionale e viene effettuata una screening di massa nei bambini a 12 anni. Al contrario, in altri paesi come la Grecia e la Polonia, la consapevolezza della celiachia rimane relativamente bassa.

In conclusione, sebbene esistano delle linee guida generali per la gestione della celiachia a livello europeo, le leggi specifiche e le pratiche adottate variano ampiamente tra i diversi paesi. Questo si riflette in una vasta gamma di definizioni legali per i prodotti “senza glutine”, assistenza sanitaria, standard di etichettatura, sostegno economico e livelli di educazione e consapevolezza.

La variabilità delle leggi sulla celiachia in Europa sottolinea l’importanza di una più stretta collaborazione tra i paesi per armonizzare le normative e garantire un’assistenza ottimale ai celiaci. Mentre alcuni paesi sono all’avanguardia nell’offrire supporto completo ai celiaci, altri devono ancora fare progressi significativi. In ogni caso, continuare a sensibilizzare sulle esigenze dei celiaci è fondamentale per garantire che vengano rispettati i loro diritti su scala europea.

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