Per chi soffre di celiachia o intolleranza al glutine, la scelta dei prodotti alimentari diventa un compito minuzioso. Fortunatamente, l’Italia ha adottato una serie di leggi e normative per garantire che gli alimenti senza glutine siano sicuri, tracciabili e adeguatamente etichettati. Questa guida completa esplora le principali normative italiane sui prodotti senza glutine, fornendo una panoramica della legislazione attuale, delle etichette degli alimenti e dei diritti dei consumatori.
La legislazione italiana sui prodotti senza glutine
In Italia, la legge n. 123 del 2005 è il punto di riferimento principale per quanto riguarda i prodotti senza glutine. Questa legge stabilisce che gli alimenti destinati a persone con celiachia devono contenere meno di 20 ppm (parti per milione) di glutine.
Allo stesso modo, il Regolamento CE n. 41/2009 prevede che solo gli alimenti che rispettano questo limite possano essere etichettati come ‘senza glutine’. Inoltre, il Regolamento UE n. 828/2014 fornisce orientamenti su come comunicare l’assenza o la riduzione di glutine in un prodotto alimentare.
Etichettatura degli alimenti senza glutine
L’etichettatura dei prodotti senza glutine in Italia è regolata dal Decreto Ministeriale del 9 luglio 2003. Questo decreto stabilisce che le indicazioni ‘senza glutine’ o ‘molto basso contenuto di glutine’ possono essere utilizzate solo se il prodotto soddisfa i requisiti stabiliti dalla legge.
Inoltre, l’etichetta deve indicare chiaramente che il prodotto è destinato a persone con intolleranza al glutine. Deve inoltre contenere informazioni complete sugli ingredienti, compresi quelli potenzialmente allergenici, come stabilisce il Regolamento UE n. 1169/2011.
Riconoscimento dei prodotti senza glutine
Per garantire un ulteriore livello di sicurezza ai consumatori, l’Associazione Italiana Celiachia (AIC) ha messo a punto un sistema di certificazione per i prodotti senza glutine. Il “Marchio Spiga Barrata” garantisce non solo che un prodotto rispetta il limite di 20 ppm di glutine, ma anche che l’intero processo di produzione è stato controllato per evitare contaminazioni incrociate.
Diritti dei consumatori e sostegni economici
La legge italiana prevede anche una serie di misure per sostenere le persone con celiachia. Tra queste, la Legge n. 38/2001 riconosce la celiachia come una malattia cronica e garantisce a chi ne è affetto il diritto a ricevere alimenti senza glutine gratuitamente o a un prezzo ridotto.
Inoltre, il Decreto del Ministero della Salute del 12 novembre 2014 stabilisce le modalità di erogazione dei contributi economici per l’acquisto di alimenti senza glutine.
Conclusion
La legislazione italiana sulla produzione e l’etichettatura dei prodotti senza glutine è tra le più complete e rigorose in Europa. Queste normative garantiscono la sicurezza dei consumatori, assicurando che i prodotti siano adeguatamente testati, etichettati e tracciabili.
Tuttavia, è importante ricordare che la responsabilità ultima della scelta degli alimenti ricade sul consumatore. Pertanto, è fondamentale leggere attentamente le etichette e informarsi su eventuali modifiche alla legislazione o alle pratiche di etichettatura.
In conclusione, la strada verso una vita senza glutine può sembrare complessa, ma grazie a queste normative, coloro che soffrono di celiachia o intolleranza al glutine possono fare scelte alimentari informate e sicure.